Viaggio in Jet Privato
Sto per raccontarti l’avventura più pazza che mi sia mai successa in tutta la mia vita. Quindi allccia le cinture.
Questa avventura è cominciata la notte del 12 Luglio, completamente a caso.
Ti anticipo che il percorso è stato:
- 12 Luglio Milano – Montecarlo in macchina, pernottamento a MC
- 13 Luglio Montecarlo – Nizza a bordo di una Porsche 911 TurboS
- 13 Luglio Nizza – Venezia sul Jet privato Falcon 7X, pernottamento all’Hotel Bauer di Venezia
- 14 Luglio Venezia – Nizza , Nizza – Monte Carlo
Quella particolare notte mi è capitato di fare un sogno, uno di quelli talmente realistici, che quando ti svegli ti ritrovi spaesato nel tuo letto, e ti chiedi cosa ci fai sotto le lenzuola invece di essere dove hai sognato di essere.
Una volta ripreso dallo shock di dover tornare alla realtà, vado a fare colazione e mi dirigo in ufficio.
Come tutti i Martedì, ero davanti al Pc a leggere mail e preparare Piani Editoriali e strategie per i miei clienti, quando ecco che ricevo un messaggio:
Sto per farti una proposta di dimensioni enormi. Domani e dopodomani, hai impegni? Rispondi solo Si o No.AF
Ovviamente essendo solo Martedì, ed avendo ancora tutta la settimana davanti a me, ero sommerso da innumerevoli impegni… quindi la mia risposta chiaramente è stata:
“No, non ho nulla da fare, dimmi tutto!”
Io non potevo crederci! Non mi era mai capitato di fare un sogno premonitore, ma anche se fosse, uno al massimo dai sogni premonitori si aspetta di sognare di inciampare e farsi male e che poi accade, non certo di viaggiare in jet Privato!
Quindi alle 18:30 esco dall’ufficio e prendo la tangenziale per tornare a casa. Chiaramente è tutto intasato, è orario di punta, e inizia a diluviare.
Arrivato a casa dopo 9 ore di lavoro, mi sciacquo velocemente, metto qualche vestito di ricambio e una camicia di lino nel mio trolley di tela nera, preparo due panini per il viaggio e mi rimetto in macchina direzione Principato di Monaco.
Arrivo e pernottamento a Monte Carlo
Milano – Monte Carlo 3h 40, con solo una sosta pipì, sulla mia fidata 500, che se superassi per sbaglio i 130 km/h fonderebbe il motore in men che non si dica.
Arrivo nell’altipiano della città monegasca intorno alle 23 e quello che mi aspetta è un vero spettacolo. Non è la prima volta che raggiungo Monte Carlo in macchina, ma ogni volta è come se lo fosse: vedo dall’alto le luci dei locali, degli hotel, e il bagliore continuo delle auto nelle strade e delle barche nel porto.
Così, abbagliato dai colori delle boulevard principali, che ogni primavera si trasformano nel circuito dove si corre il Gran Premio, percorro la strada panoramica in discesa che dal comune francese di Beausoleil conduce in Avenue Saint Michel, la via più grande del Principato di Monaco.
A questo punto il panorama che mi si apre davanti è davvero unico: mi trovo a due passi del celebre Casinò di Monte Carlo e intorno a me, nonostante l’ora tarda, è tutto un brulicare di auto di grossa cilindrata in sosta davanti agli alberghi di lusso che popolano le strade.
Dopo due tornanti mi ritrovo su Allées des Boulingrins, una strada lunga poco meno di 500 metri, che si trova proprio nel cuore di Monte Carlo e che sfocia davanti la magnifica rotonda di Place du Casino, con al centro lo Sky Mirror dell’architetto britannico Anish Kapoor.
Mi ritrovo così su Avenue d’Ostende, proprio davanti al Porto di Monte Carlo, un quadrilatero quasi perfetto stracolmo di yacht, e barche di ogni tipo.
Quando arrivo giù al porto sono ormai le 23 passate, e la curiosità di aprire PokémonGo a Monte Carlo è più forte della paura di buttare 3€ di traffico internet, e quindi catturo il mio primo pokémon straniero.
Nonappena mi accorgo che si stava avvicinando la mezzanotte, e che quindi avrei speso altri 3€ di traffico, mi dirigo verso l’appartamento dove mi aspetta il mio caro amico.
La foto di Ponyta, l’ho scattata sotto all’appartamento. Non puoi immaginarti CHE VISTA. Pazzesco.
Per rendere meglio l’idea ti dirò che il mattino seguente, mi sono svegliato mangiando lamponi, con questa vista.
Montecarlo – Nizza Business Trip
Dopo una notte tranquilla, complice anche la stanchezza per l’avventurosa giornata appena trascorsa, vengo svegliato dal suono dell’Iphone.
Mi alzo dal letto e mi dirigo subito verso il bagno, mi faccio una doccia, e mi prendo 10 minuti per contemplare il mare, mangiando lamponi. Ero in paradiso.
Con la luce del mattino le strade di Monte Carlo sembrano essere più vuote, anche se sono già le dieci e ci sono moltissime persone in giro, soprattutto turisti di ogni nazionalità.
Mi dirigo velocemente verso il luogo dell’appuntamento e ad aspettarmi c’è una fantastica Porshe 911 TurboS color canna di fucile, una delle mie auto preferite insieme all’Aventador.
Con un brivido lungo la schiena (non capita tutti i giorni di muoversi su un’auto del genere) mi metto in viaggio alla volta della mia seconda destinazione: Nizza.
Considerando che è quasi mezzogiorno e Nizza dista da Montecarlo solo 20 km, decido di partire subito per fare uno spuntino nel Capoluogo della Costa Azzurra. Essendo il 13 Luglio, manca un solo giorno alla ricorrenza della presa della bastiglia, e la Francia è tutta addobbata a festa, e si respira ovunque l’orgoglio nazionale.
Pestando un po’ il piede sull’acceleratore, in meno di 10 minuti sono sulla Riviera: dopo aver imboccato Boulevard Comte de Falicon, scendo per Boulevard Gorbella, e altre vie periferiche, passando davanti numerosi luoghi di interesse storico artistico della città come il Museo Nazionale Marc Chagall e la Stazione Centrale, in direzione della Vielle Ville, la città vecchia.
Montecarlo – Nizza 10 minuti. Un 4 ruote motrici pazzesco.
Il mio compito era chiaro, ero li perchè dovevo creare più situazioni possibili per poter avere sufficienti foto “feroci” da poter consegnare il giorno dopo.
Raggiunto l’aereoporto siamo printi per andare a Venezia.
Volo direzione Venezia su Jet privato e pernottamento all’Hotel Bauer
Non sono molte le persone al mondo che hanno la fortuna di volare su un Jet privato e io posso dire di essere una di queste.
A dirla tutta poi il modello Falcon 7X rappresenta una perla della sua categoria, per l’ampiezza degli spazi che possono ospitare fino a 12 persone oltre l’equipaggio e l’autonomia di volo (il pilota mi ha raccontato che il primo modello di questo Jet privato è stato acquistato dall’Aereonautica Francese per essere riservato al trasporto presidenziale ed infatti porta il nome della moglie dell’ex Presidente Nicolas Sarkozy, Carla Bruni.)
Devo dire che una delle cose che mi ha colpito di più di questo viaggio e la velocità del check in: io viaggio spesso in aereo e come ben saprai sui voli di linea è necessario recarsi all’imbarco almeno con un’ora e mezzo di anticipo. Invece quando voli in jet privato in 15 minuti l’aereo è pronto per alzarsi in volo coi passeggeri comodamente seduti sulle sue poltroncine o sui suoi divanetti di pelle.
Dopo circa un’ora di volo siamo pronti all’atterraggio all’Aeroporto di Venezia, dall’alto la laguna è magnifica.
L’atterraggio in aeroporto è dolce e morbido tanto da sembrare una corsa sullo scivolo, e pochi istanti dopo scendo dall’aereo con il trolley sottobraccio. Il mio unico pensiero a quel punto era allontanarmi dall’aeroporto per tuffarmi nella movida veneziana: il servizio Taxi Boat in motoscafo era già li ad aspettarmi. Eccomi dunque a bordo di un motoscafo in legno con sedute imbottite e rifiniture eleganti, guidato in modo impeccabile da un giovane e abbronzato skipper.
Dopo circa 20 minuti planando lievemente sull’acqua con il taxi board mi trovo dentro il Canal Grande, direzione Piazza San Marco nei pressi della quale si trova il resort di lusso in cui c’è la mia stanza prenotata, l’Hotel Bauer, ubicato proprio nel cuore della laguna, zona costellata di palazzi dal prestigio antico e modernissime ed eleganti boutique.
Saluto lo skipper direttamente all’ingresso dell’albergo e posso dire di aver messo finalmente i piedi per terra! E che terra: le luci, gli arredi e i decori del Bauer richiamano alla mente lo sfarzo delle corti veneziane e il colore predominante della facciata, il rosso carminio, si staglia nel cielo terso come una ferita, per ricordare forse ai comuni mortali che fra cielo e terra esistono dei luoghi che sono una via di mezzo e uno di questi sono gli hotel come il Bauer!
Dopo aver preso possesso della stanza categoria deluxe, con vista sul Canal Grande, sufficientemente spaziosa da ospitare un’intera famiglia con bambini, decido di rimanere a cena in albergo, lavorare alle foto scattate in giornata, per poi concedermi una visita notturna della città e ripartire il giorno dopo.
Ora io personalmente credo di essere stato a Venezia almeno altre 5/6 volte, ma questa è stata per me come una prima volta, perché ho sentito di toccare con mano il vero spirito veneziano amante della bella vita, della libertà e del lusso.
Camminare a piedi a Venezia in una sera d’estate riserva molte piacevoli sorprese: il tramonto sul Canal Grande coi gondolieri intenti a riportare le loro barche agli ormeggi sembra rubato all’immagine di una cartolina. Il fresco della notte mi invoglia a camminare e in pochi minuti sono sul Ponte di Rialto ad ammirare il panorama tutt’intorno. Le luci dei palazzi e delle dimore storiche si riflettono sull’acqua trasformando la laguna in un tappeto di stelle e le strade, dette anche calle, ora quasi deserte, riflettono verso l’alto la luce dei lampioni. La quiete è interrotta solo dal trambusto di qualche locale, separato dalle acque solo da una sottile balaustra in ferro battuto, dove un gran numero di persone consuma il rito serale dello Spritz.
Decido di fermarmi in uno dei bar della zona centrale, dopodiché vado verso Piazza San Marco, altrimenti detta “salotto d’Europa”, per uno sguardo alla basilica, al campanile, al colonnato e al Leone Alato, simbolo della città, che sembra stia per spiccare il suo volo trionfale dall’alto di una colonna posta dal lato di Palazzo Ducale.
Stanchissimo ma soddisfatto per tutte le peripezie della giornata, rientro in hotel per godermi il meritato riposo.
Rientro a Montecarlo
Dopo una ricca colazione consumata nel giardino dell’hotel, con lo spettacolo della Laguna brillante sotto i miei occhi, mi dirigo subito verso la hall per pagare il conto e lasciare l’albergo.
L’ avventura non è ancora finita e anche quella appena cominciata si preannuncia come una giornata ricca di emozioni. Dopo l’ultima visita a Piazza San Marco già brulicante di turisti, mi dirigo all’imbarco del Taxi Boat per farmi accompagnare in Aeroporto dove il Falcon mi aspetta.
Arrivato in Aeroporto mi ricordo anche di chiamare i miei per dire che sto rientrando, i quali sono piuttosto sorpresi di apprendere che mi trovo a Venezia, avevo dimenticato del tutto di avvisarli della mia partenza.
Ma non eri a Monte Carlo?Madre
Il check in del volo è rapido come alla partenza e in pochi minuti sono comodamente seduto sul divanetto del jet privato.
Intorno le 15 del pomeriggio siamo a Nizza e dopo aver ritirato il Porsche decidiamo se trascorrere la serata sulla Promenade des Anglais in cui fervono i preparativi per la serata: è infatti il 14 luglio, giornata in cui si celebra l’anniversario della Presa Della Bastiglia. L’idea di godere della festa e dello spettacolo dei fuochi ci alletta, ma dopo aver fatto la pensata di rimanere a Nizza per cenare e trascorrere la notte fortunatamente cambiamo idea, evitando così di trasformare la nostra meravigliosa avventura in una tragedia.
Al nostro rientro infatti la terribile notizia: un camion si è lanciato a tutta velocità sul marciapiede, travolgendo la folla e sparando colpi di mitra dai finestrini.
Rientriamo quindi a Monte Carlo, dove riprendo la mia bella 500, e ritorno verso casa a Milano.
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